L’eccezione che conferma il resto

Appena finito di vedere l’episodio di Squadra antimafia Palermo oggi 3.

Sono sempre molto scettico e critico sulle serie TV made in Italy. Semplicemente non credo siano nelle nostre corde – o meglio, in quelle degli sceneggiatori italiani.

Mi vien da ridere quando vedo palesi sfrotunati tentativi di riproposizioni di idee altrui (il più delle volte a stelle e strisce). Due esempi per tutti giusto per capirci: R.I.S. delitti imperfetti (tragico il sottotitolo) e Distretto di Polizia. Ma ce ne sarebbero eh.

Dato che un’eccezione che conferma la mia regola ci vuole, devo dire che la sceneggiatura di squadra antimafia sfrutta in modo molto originale il ruolo della mafia siciliana.

Di lungo-medi-corto-metraggi a stampo mafioso ne sono stati fatti tanti. Però questo è diverso, e ancora non ha saltato lo squalo  Il modello organizzativo della malavita siciliana viene rivisitato rendendo meno scontato agli occhi del pubblico quel che deve succedere. Sarà poi che c’è la cosa della donna al centro e poi tutto il resto, e che una donna ai vertici di una famiglia mafiosa non s’è mai vista. Sarà che Giulia Michelini a me piace proprio. Sarà che finalmente non troviamo Tony Sperandeo nella parte del mafioso cattivo.

Mh. No, mi sa che è più quella cosa della donna.

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