DESTABILIZZARE

Raccontare quel che uno pensa a volte può servire a destabilizzare chi ascolta, o legge. Ed in effetti è questo quello che voglio.
Siamo circondati da situazioni che questo mondo ormai fa apparire come normali avvenimenti, usi e costumi che se guardati da un punto di vista esterno fanno solo rabbrividire.
Avete in mente la rana nella pentola? Come un dirupo. Ci avviciniamo così piano che sembra non arrivare mai. In realtà il dirupo arriva e noi non potremo fare nulla per evitarlo.
Cosa diversa se chiudi gli occhi. Riaprili tra un po’. Lo vedi il dirupo adesso?

A Palermo tutto ciò è amplificato. A Palermo tutto è diventato lecito o lo sta diventando. L’immondizia accumulata sulla strada, le macchine parcheggiate in quadrupla fila, quelli che passano e non dicono nulla, l’amico che ti fa entrare nell’azienda municipalizzata tanto per occupare un posto. L’omertà.
I pronto soccorso che chiudono le porte, gli ospedali..

Sembra tutto normale per chi a Palermo ci vive. A chi fa l’errore di tenere gli occhi aperti.

Sarà che ho chiuso gli occhi, ma a me tutto sembra irreale quando torno giù. E mi destabilizza sapere che, riaperti gli occhi, il dirupo è lì, ad un passo.

Palermitani, Pensateci. È normale che tutto sia così insano? Da dove si è arrivati a questo punto?
Vi giustificate dicendo che è una questione storica, di modi di fare acquisiti nel tempo, di diritti acquisiti. E Pensate che tutto ciò sia normale.
Fate così allora, chiudete gli occhi e teneteli chiusi per un po’, decidete voi quanto. E poi riapriteli, vedrete quanto vicino vi sembrerà il dirupo.

C’è da demolire e ricostruire poco per volta una società. Pezzo dopo pezzo. Poi si vedrà.

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